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Considerazioni


Nell’ambito della difesa personale è maturata l’esigenza di sviluppare un vero e proprio metodo: qualcosa d’innovativo che riguardasse le tecniche per la difesa da aggressione da coltello.
Partire con la mentalità tradizionalista delle scuole da cui venivamo non sarebbe stato il passo giusto verso l’innovazione, quindi, come prima cosa, abbiamo testato la validità di ogni tecnica da noi appresa negli altri stili e, con coraggio, eliminato ciò che ormai ne risultava obsoleto.


Qualcuno può contestarci il fatto che noi riteniamo non più efficaci, vecchie ed inutilizzabili tecniche del passato ma, se consideriamo i tempi in cui queste arti venivano studiate per essere usate soprattutto in guerra, (il nome “Arti Marziali” da Marte Dio della guerra) vediamo che i guerrieri si bardavano con protezioni di legno, cuoio e metallo nei punti vitali, sulle braccia e sulle gambe; evidentemente i movimenti ne risultavano rallentati, prevedibili e di conseguenza difendersi da una coltellata con una parata o un bloccaggio era naturale e meno pericoloso.
Naturalmente chi ha frequentato e appreso una disciplina in tutte le sue sfumature seguendo stoicamente gli insegnamenti del Maestro e credendo profondamente a ciò che gli veniva insegnato, non può che essere diventato un buon atleta e perché no, un ottimo esecutore di quell’arte.
Converrete con me che comunque un ottimo esecutore rimarrà tale se si limiterà semplicemente ad eseguire.
Cosa distingue l’ottimo atleta dall’atleta eccezionale?


Un Maestro può insegnare a mille discepoli la medesima cosa, ma solo chi saprà far proprio l’insegnamento, dandogli la propria interpretazione, costituirà un’eccezione nei confronti degli altri discepoli.
In sostanza, cosa ci dà la possibilità di personalizzare ciò che ci viene insegnato? Semplice: la fantasia !
La fantasia ci dà capacità interpretative, la fantasia non pone limiti alle possibilità, la fantasia ci dà una visuale su cui lavorare di 360 gradi, però… la fantasia va coltivata e sviluppata, solo così saremo in grado di sfruttarne il potenziale.

 

 

Allora un buon atleta dotato di fantasia che apprende da un Maestro, diverrà un’interprete eccezionale di ciò che il Maestro gli ha insegnato, apportando al tempo stesso uno sviluppo nella disciplina che gradualmente si modifica   adeguandosi alle differenti necessità.

 



Con questo spero di aver ampiamente chiarito che nulla si è voluto criticare, o tanto meno ripudiare, di ciò che ci è stato insegnato, tutto è parte di un processo evolutivo e senza delle buone basi la fantasia si sarebbe basata sul nulla e dal nulla si sa…

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